Pentedattilo

Un paese fantasma sulle colline del versante jonico reggino. Il nome driva dal greco e significa “cinque dita”, descrivendo la forma delle rocce che sovrastano il borgo, che sembra appunto quella delle dita di una mano raccolte rivolte verso l’alto. Anticamente tra le “dita” di Pentedattilo era abbarbicato il castello degli Alberti, la famiglia nobile del posto che fu vittima il 16 aprile del 1686 di una strage documentata storicamente e compiuta dalla famiglia rivale, gli Abenavoli di Montebello (potete trovarne la storia qui). La strage degli Alberti suscitò all’epoca grande indignazione nel popolo, e ispirò la leggenda secondo cui le rocce di Pentedattilo sono diventate di colore rosso perchè tinte dal sangue delle vittime.

In un soleggiato pomeriggio d’inverno è stato piacevole fare una breve escursione sul sentiero che partendo dalla via principale del borgo avvolge la montagna delle cinque dita e consente di ammirarla a 360°. Con una migliore visibilità si sarebbe potuta apprezzare una splendida vista sull’Etna innevata, proprio dall’altra parte dello stretto.

 

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